Partiamo dalle definizioni: cosa vuol dire, in termini semplici, Industria 4.0?
Il passaggio evolutivo è enorme e viene definito con il termine Industria 4.0, la quarta rivoluzione industriale. Senza scomodare la prima e la seconda rivoluzione industriale, partiamo dalla terza, iniziata negli anni ’70 con l’introduzione dell’Information Technology e della robotica. Le macchine, e nell’insieme le linee produttive, diventano più automatizzate e precise: i robot coadiuvano gli operatori specializzati nella manifattura, il controllo dei dati vitali delle macchine diventa possibile in tempo reale. Ma… non è ancora Industria 4.0.
Il cambio di paradigma arriva con l’ingresso in fabbrica delle macchine intelligenti, ossia macchinari e intere linee di produzione in grado di auto-monitorarsi, di trasmettere grandi quantità di dati just-in-time, ovunque, di interconnettersi e di “coordinarsi” tra di loro, di anticipare situazioni di possibile crisi (ad esempio un fermo macchina), oppure di distribuire la produzione durante orari in cui il fabbisogno di energia elettrica è meno costoso. Questa è Industria 4.0, lo Smart Manufacturing.
La differenza tra fabbrica “tradizionale” e fabbrica “intelligente” consiste soprattutto nella capacità di fare analisi dati just-in-time per migliorare le performance operative degli impianti industriali.
Ora sono le macchine che monitorano e
trasmettono i loro stessi dati di performance – i Key Performance Indicators – ad un “cervello” centrale. Grandi quantità di dati in tempo reale consentono al sistema di apprendere, fare previsioni in automatico, collaborare per migliorare le performance.
Quali sono i vantaggi operativi e fiscali della transizione digitale?
Digitalizzare un impianto produttivo genera vantaggi operativi misurabili. Una ricerca della American Smart Manufacturers Association nel 2020 ha misurato i benefici del passaggio a Industria 4.0:
- Aumento dell’efficienza operativa media del +10%
- Riduzione dei fermi macchina per anomalie o manutenzione
- Diminuzione del tempo medio di ripristino
- Riduzione dei costi di manutenzione degli impianti
- Riduzione dei consumi elettrici e di acqua fino al -25%
- Aumento della redditività delle singole macchine e della linea produttiva.
Inoltre, la digitalizzazione degli impianti di produzione permette, attualmente e fino a giugno 2023, di accedere ad incentivi fiscali davvero significativi: in particolare, il credito d’imposta fino al 50% della spesa in beni materiali e immateriali 4.0, in ricerca e sviluppo, in innovazione green e formazione 4.0.
Il credito d’imposta sugli investimenti varia in funzione della spesa e della dimensione dell’azienda: le PMI usufruiscono del Tax Credit in 1 anno, mentre le aziende più grandi ne usufruiscono in 3 anni.
Quali sono i passi operativi tipici del progetto di transizione a Industria 4.0?
Il progetto di digitalizzazione di un impianto produttivo richiede i seguenti passaggi:
- Analisi tecnica degli impianti e del layout della fabbrica; analisi degli impatti contabili (analisi dei cespiti e ammortamenti) e fiscali (tax credit)
- Redazione del progetto di fattibilità della transizione a Industria 4.0 con tempi, costi e stima dei benefici fiscali
- Digitalizzazione dell’impianto produttivo: installazione del set di componenti hardware (IoT) e software con cui viene effettuato il monitoraggio digitale delle macchine e delle intere linee di produzione; configurazione degli indicatori chiave prestazionali (KPI) e delle dashboard (decision support system); interfaccia con ERP
- Formazione del personale e avvio operativo in affiancamento
- Rendicontazione finale di progetto e perizia giurata con rilascio del certificato Industria 4.0
- Accesso a Tax Credit.
Cosa bisogna fare per attivare l’iter Industria 4.0?
Come abbiamo visto poco fa, il progetto di digitalizzazione della fabbrica tocca molti aspetti – contabili, finanziari, fiscali, legali, operativi, tecnologici e di formazione — e richiede competenze tecniche ben precise. Per gestire tutto, occorrerebbe un team composto da commercialisti, revisori, esperti di produzione, esperti IT, software house, legali… con il rischio di moltiplicare i costi e dover gestire una moltitudine di consulenti.
E’ decisamente più conveniente affidarsi ad un partner globale per una consulenza industria 4.0 che dispone di tutte le competenze necessarie di progetto. Il Partner ideale parla il linguaggio del settore manifatturiero, conosce alla perfezione i processi produttivi, le logiche impiantistiche, le scelte e gli impatti operativi sulla produzione.
Questo è, appunto, l’approccio che seguiamo in WillBit: lavoriamo come Global Project Partner, seguendo i nostri clienti passo dopo passo nella transizione a Fabbrica Intelligente.
WillBit ha in casa tutte le competenze per gestire un progetto Industria 4.0 end-to-end:
- 30 anni di esperienza nella gestione manageriale di impianti produttivi
- Tecnologia 4.0: big data, machine learning, IoT, cloud manufacturing, business intelligence, security
- Sviluppo software
- Project management.
I vantaggi di lavorare con un Global Project Partner sono evidenti: velocità nella fase iniziale di analisi costi/benefici, velocità di execution, un solo interlocutore per tutte le fasi del progetto, e l’esperienza del Partner su progetti analoghi.
Per i progetti di digitalizzazione è necessario fermare la fabbrica?
Per nulla. La installazione del software e dell’eventuale hardware IoT di rilevazione dati è indipendente da altre unità di elaborazione e non richiede interventi di natura impiantistica o infrastrutturale.
Tutti i settori industriali possono trarre beneficio dalla digitalizzazione degli impianti produttivi?
Si: qualsiasi impianto produttivo automatizzato è trasformabile in fabbrica intelligente.
- Meccanica di precisione
- Produzione veicoli personali, commerciali, agricoli e industriali: auto, moto, camion, macchine movimento terra, trattori e veicoli per l’agricoltura
- Produzione chimica e farmaceutica
- Produzione agroalimentare
- Produzione tessile
- Supply Chain/Logistica.
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